Cervello e Neuroni |
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Autore: www.scienzagiovane.unibo.it
(rivisto ed integrato da Fabio Pacioni) |
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Il
cervello umano pesa mediamente poco meno di 1.500 grammi.Si stima sia
costituito da circa 100 miliardi di cellule nervose primarie (neuroni)
e probabilmente altrettante cellule di supporto (cellule gliali). Un tipico
neurone è costituito da un corpo cellulare (soma) , da numerosi
prolungamenti, detti dendriti e da altri prolungamenti detti Assoni. I
Dendridi ricevono le connessioni ed i segnali da altri neuroni. Gli assoni
trasmettono i segnali ad altri neuroni (e sono più lunghi rispetto
ai dendridi). Fig. 1: Neuroni nell'ippocampo. (Credit: "Slice of life" Project) Un tipico neurone
riceve segnali da un numero di neuroni che puo variare da diverse centinaia
ad alcune decine di migliaia.
Queste connessioni determinano la formazione di complessi circuiti nervosi attraverso i quali viaggia l' informazione. L' informazione nervosa è costituita primariamente da segnali elettrici (il più veloce dei quali è il potenziale d'azione; Fig 2) che non sono tuttavia normalmente in grado di diffondere da un neurone all'altro poiché a livello delle sinapsi non esiste una continuità fisica fra le cellule nervose connesse.
A livello delle sinapsi il segnale elettrico (che viaggia nell'assone) si trasforma nel rilascio di un segnale chimico (neurotrasmettitore) che determina sul neurone successivo l' insorgenza di un nuovo segnale elettrico (Fig. 4) Plasticita SinapticaLa connessione sinaptica rappresenta il punto nodale per il flusso di segnali e di informazioni nei circuiti cerebrali.
Non meraviglia quindi che oggi le basi neurali di attività cerebrali complesse quali l'apprendimento e la memoria e le capacità intellettive individuali vengano ricercate principalmente nel loro funzionamento. In particolare, tali funzioni complesse vengono associate alla proprietà delle connessioni sinaptiche di rafforzarsi o indebolirsi in base alla precedente attività, o addirittura di essere eliminate o di formarsi ex novo. Tale proprietà viene identificata con il termine di plasticità sinaptica e la capacità del cervello di rimaneggiare continuamente il funzionamento dei propri circuiti nervosi sulla base dell 'attività precedente, e quindi dell' esperienza, è stata teorizzata in forma completa per la prima volta da Donald Hebb nel 1949 (da qui il termine di sinapsi Hebbiana per indicare una sinapsi che modifica la sua funzionalità in base all' attività precedente). |